Da commerciante a scrittore: la storia di Luciano, il signore in giallo
13.03.2017 15:01
Scrivere è una necessità.
Sono sempre stata dell’idea che autori, in qualche modo, si nasce. Qualcuno possiede la vocazione per ingegneria e matematica, altri per lo sport. Se invece ami mettere pensieri o storie nero su bianco sarà difficile che questa passione ti abbandoni. Anche se la vita ti ha portato a dover prendere un’altra direzione.
C’è chi infatti, anche giunto nel mezzo del cammin della sua vita, non ha abbandonato il proprio sogno. Luciano Faraco, classe 1960, ufficialmente fa il commerciante ma ha sempre amato scrivere. Da Napoli con furore, ha da poco sperimentato la gioia di veder pubblicata la seconda edizione de L’intervista assassina, suo primo romanzo. Gli abbiamo fatto qualche domanda per capire come sia possibile conciliare lavoro e passioni e regalare qualche consiglio agli aspiranti scrittori.
L’amore di Luciano per carta e penna ha radici lontane. «Da ragazzo volevo fare il giornalista. A scuola ero bravo con i temi, ma nulla di più. Non mi ero mai cimentato a scrivere seriamente un romanzo e non pensavo neanche di esserne capace. Finchè un’estate di qualche anno fa ne parlai con un mio zio, giornalista de Il Mattino e da sempre mio riferimento culturale, manifestandogli questa mia voglia segreta di scrivere una storia».
Com’è andata?